I CRA

Questa scelta pedagogica, frutto di una progettazione condivisa, si sviluppa in percorsi di lavoro e di riflessione sui problemi educativi e didattici ed In particolare sono individuati tre aspetti di approfondimento e sperimentazione:
1 - Partendo dall´assunto che un ambiente educativo effettivamente democratico è quello in cui sia possibile esercitare la partecipazione e dunque la responsabilità, siamo giunti alla condivisione dell´idea che la democrazia si impara in una scuola in cui gli alunni possono intervenire nelle scelte, che riguardano gli apprendimenti e la convivenza scolastica, e sono liberi di farlo perché dotati anche di autonomia, consapevolezza e potere.
2 - Per continuare il nostro percorso di riflessione collettiva sul concetto di apprendimento, fatto non solo di informazioni da acquisire e di nozioni da imparare, ma soprattutto di competenze di cui impadronirsi, abbiamo incrementato la sperimentazione di esperienze di autovalutazione. La capacità di autovalutarsi è infatti uno strumento potente per incentivare la responsabilità, l’autonomia e la motivazione intrinseca degli studenti, ed è profondamente integrata al processo di apprendimento. Se gli studenti apprendono “per se stessi” e non per il voto o per accontentare qualcuno, la costante mappatura del proprio apprendimento, consente di autoregolarsi e di essere protagonisti responsabili del processo di apprendimento cioè essere a conoscenza del punto in cui ci si trova e di quello in cui si dovrebbe arrivare.
3 - Interessante è anche la ricognizione delle pratiche relative alla strutturazione dei contratti formativi tra docenti ed alunni nelle nostre scuole. Infatti il contratto favorisce una posizione attiva e consapevole degli studenti all´interno del processo formativo, ma realizza anche la scelta della trasparenza con l´esplicitazione degli obiettivi e i traguardi che si vogliono raggiungere e i parametri valutativi che saranno applicati. Inoltre, in fase di contrattazione, avvengono degli aggiustamenti del programma che favoriscono lo sviluppo di una coprogettazione.

Al fine di concretizzare uno scambio/ confronto di buone pratiche è necessaria una riflessione da effettuare individualmente e nei consigli di classe di tutte le nostre scuole, sulle seguenti domande-guida:
• Che cosa significa partecipare alla vita della propria scuola per i bambini e le bambine e per i ragazzi e le ragazze ?
• Attraverso quali modalità e/o procedure si realizza e si sviluppa la loro partecipazione attiva?
• Come gli alunni e le alunne diventano protagonisti nella costruzione del loro curricolo?
• Come si perseguono in concreto gli obiettivi di educazione alla libertà e alla democrazia?
• E quali aspetti pratici sviluppano la responsabilità?

Dalle riflessioni raccolte ne scaturisce una MAPPA/ITINERARIO poi condivisa nei vari Collegi di settore.

Successivamente tutti gli elaborati relativi al lavoro di analisi ed approfondimento svolto in ogni scuola (appunti, griglie riempite...) sono sintetizzati in un documento che, rinviato all´attenzione di tutti i docenti dei vari ordini di scuola per un ulteriore passaggio di revisione, permette laredazione di un percorso/progetto sulla partecipazione ed il protagonismo degli alunni nella costruzione del loro curricolo.

Il risultato di questo processo di progettazione partecipata di tutti i docenti porta alla stesura di una bozza di curricolo per la PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI, ovvero le effettive opportunità che i ragazzi hanno e/o le strategie che i docenti usano per promuovere, sostenere e sviluppare: AUTONOMIA, CONSAPEVOLEZZA, EMPOWERMENT.

Parallelamente si sviluppa un percorso di lavoro, che è più istituzionale e deriva dalla necessità di far vivere ai ragazzi momenti di partecipazione/decisione come aspetti dell’educazione democratica.
Per questo fra i componenti degli organi collegiali di classe e di interclasse sono presenti i ragazzi eletti in seno alle assemblee di scuola. Di fatto ogni classe designa i propri rappresentanti, un maschio ed una femmina, che si riuniscono almeno una volta al mese con gli altri eletti nel Laboratorio C.R.A. (Consiglio dei Rappresentanti degli Alunni) dove si struttura l’effettivo coinvolgimento nella vita del plesso ed un ruolo attivo nella gestione di alcuni avvenimenti, per agire da subito, esercizio vero e concreto di diritti e doveri, non simulazione di un futuro essere adulti, ma ragazzi capaci di perseguire “grandi” valori di pace, solidarietà, giustizia, accoglienza del diverso, rispetto per l’uomo e la natura.
Nella prima riunione dell´anno scolastico, il coordinamento dei ragazzi designa a sua volta una segreteria composta da tre rappresentanti, con i ruoli di presidente, vicepresidente e segretario, che coordinano tutti i lavori del Consiglio, si occupano della redazione dei verbali da inviare alle classi e, per conoscenza, all’ufficio di direzione dell’Istituto, e che partecipano ai consigli dove sono presenti anche i genitori.
Tutto l’iter per definire gli argomenti da sottoporre alla discussione, per proporre modifiche e/o decidere le “leggi” che regolano la vita quotidiana del plesso; per ideare e progettare attività collettive; per realizzare articoli e/o comunicati; per gestire iniziative di solidarietà e/o eventi periodici e feste, è condotto dai ragazzi in modo autonomo. Ciascuno di loro, prima di partecipare al coordinamento, analizza in una assemblea di classe le proposte da discutere, poi, al ritorno dalla riunione, illustra ai compagni le decisioni prese, riportate in un verbale scritto.
Salvaguardando la piena libertà dei CRA, di apportare modifiche ai piani programmatici condivisi annualmente intorno a tematiche legate alla legalità, costituzione e convivenza, educazione ambientale, educazione al movimento e alla pratica sportiva, informazione, partecipazione e nuovi media, partecipazione attiva alla vita scolastica, cittadinanza e memoria, in particolare gli obiettivi del progetto mirano a:
• Creare le condizioni per la maturazione di una cittadinanza attiva
• Costruire percorsi di partecipazione democratica
• Co programmare “per e con” i ragazzi
• Favorire la creatività e sollecitare la gestione degli avvenimenti
• Stimolare l’immaginazione e sviluppare la capacità di fare previsioni
• Privilegiare l’elemento problematico piuttosto che quello solutivo
• Sviluppare il pensiero critico e divergente piuttosto che convergente
È chiaro che queste esperienze di democrazia si realizzerebbero a fatica se non ci fosse la presenza attenta e stimolante dei docenti e di uno in particolare che ha il compito di tutor ed è presente alle riunioni con un ruolo di consulente e/o di guida per i CRA.

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